Archive from maggio, 2010
Mag 13, 2010 - Attualità    Commenti disabilitati su Il padrone della Rai

Il padrone della Rai

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Non hanno vergogna di scriverlo in un articolo de Il giornale, tutte le epurazione in Rai dei nemici del premier.

Che paese è mai questo, dove non ci si indigna se il monarca, che dovrebbe essere il presidente del consiglio di tutti gli italiani, cerca in tutti i modi di far fuori con tutti i mezzi, ogni persona che osa sollevare delle critiche sul suo operato.

Il problema naturalmente non è il monarca, costui fa il suo mestiere, ma i milioni di imbecilli che lo osannano, scommettiamo che quando il monarca cadrà nella polvere, prima o poi succederà, lo abbandoneranno tutti?

Mag 5, 2010 - Attualità    Commenti disabilitati su Emigranti

Emigranti

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Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

 

Testo tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.