E le cicale non la friniscono più
Roberto aprì lo zaino, tirò fuori il plaid e lo stese sul terreno, adesso avrebbe provato a dormire un po’ all’ombra dell’albero, ma tutt’intorno le cicale frinivano a più non posso.
Dalla sua posizione sdraiata, dagli occhi semichiusi, vide passare un ciclista e pensò che fosse matto ad andare in giro a quell’ora, con quell’afa.
Danilo quando litigava con la moglie inforcava la bicicletta e giù pedalate a più non posso.
Oggi però era particolarmente calda , una delle estati più infuocate degli ultimi anni.
Sempre meglio che stare a casa con quella rompicoglioni di sua moglie, che non perdeva occasione di affibbiargli qualche lavoretto inutile da fare.
Finalmente raggiunse la cima, si fermò e diede una bella sorsata alla borraccia con acqua e sali, anche se era già diventata calda.
Il tempo di fare un selfie da inviare all’amico Giovanni.
Toc, toc, Giovanni interruppe l’amplesso per controllare il messaggio arrivato sullo smartphone.
– Guarda è quell’imbecille di Danilo, grondante di sudore in cima alla salita.
– Potevi anche aspettare un po’ prima di guardare il cellulare! – fece seccata Marisa.
– E se gli mandassimo un selfie anche noi?
– Certo, così saprebbe che mentre lui va in bici, sua moglie scopa col suo migliore amico, o almeno ci prova.
– Dai Giovanni, ricominciamo?
– Adesso ho perso la concentrazione, vado in bagno.
Appena in bagno, Giovanni tirò fuori il cellulare: navigazione anonima – Youporn – invio.
Ding, dong! Suonano alla porta.
– Un pacco per lei signora, firmi qui.
– Sarà per il padrone di casa – pensò Marisa.
Guardò il ragazzo e disse ammirata:
– Li scelgono tutti così fusti per consegnare i pacchi?
Il ragazzo arrossì.
– Grazie signora – e intanto dalla vestaglia semiaperta sbirciava estasiato il seno prorompente che il reggiseno faceva fatica a contenere.
Marisa allargò le braccia dal corpo e la vestaglia si aprì completamente, attirò a se il ragazzo e lo baciò sulla bocca.
-Signora… – fece il ragazzo incredulo di tanta fortuna capitatagli tra capo e collo – …è sola… in casa?
– No, c’è un mio amico, entra non preoccuparti, è in bagno, come al solito si è collegato con Youporn, prima di mezzora non si fa vivo.
– Fermi tutti è una rapina!
Marisa e il ragazzo sobbalzarono dal divano.
In TV scorrevano le immagini di un telefilm americano, nella concitazione amorosa avevano schiacciato un tasto del telecomando, accendendo la TV.
Il ragazzo si ricompose e disse:
– Per oggi di emozioni ne ho avute abbastanza, l’amico nel bagno, la tivù al massimo volume che improvvisamente si accende, basta!
Si tirò su la zip dei pantaloni e infilò di corsa la porta.
– Si vede che oggi non era giornata, pazienza. – pensò Marisa, afferrò il suo smartphone e lesse qualche messaggio di whatsapp, rispose con qualche emoticon, poi passò a Messenger: aveva trovato un corrispondente, che si divertiva ad illudere dal suo falso profilo Facebook, cliccò sul suo nome e gli inviò in privato una foto osé di una pornostar, spacciandola per sua.
Roberto si tirò su dal giaciglio ai piedi dell’albero, lesse la notifica sul cellulare e guardò ammirato la foto di Luana, almeno così diceva di chiamarsi la sua corrispondente.
– Che gnocca! – pensò, prima o poi le chiederò un appuntamento.
Con la coda dell’occhio vide il ciclista di prima che ritornava.
– Guarda com’è bello marcio di sudore, ma chi glielo fa fare!
Piuttosto, sarà meglio che mandi un messaggio a Giovanni, magari ha finito, maledizione a me quando gli ho prestato l’appartamento per i suoi incontri amorosi, chissà se mi ha ritirato il pacco che aspettavo, guarda cosa mi tocca fare, costretto a stare sotto un albero e non riuscire nemmeno a dormire, con queste maledette cicale che non la friniscono più.