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Dai, ancora un po’ e ci siamo, forse finalmente dopo la decadenza si comincerà a pensare ai problemi dell’Italia e non a quelli di B.

Oggi è Natale, bisogna essere più buoni, così dicono, anche chi non è cattolico è influenzato dal clima natalizio.

Con berlusconi no, non è possibile, bisogna bastonarlo anche a Natale, altrimenti rialza la testa.

Ma come al solito il problema non è lui, il problema sono gli italiani, gli italiani che ancora gli credono.

Allora nel mio piccolo, oggi che è Natale, mi prefiggo un proposito, toglierò il saluto e l’amicizia su Facebook a tutti i conoscenti che si professeranno berlusconiani.

Perché oggi continuare ad essere berlusconiani è sinonimo di stupidità, ma tutto ha un limite.

La kryptonite è quel materiale roccioso che faceva perdere i poteri a Superman fino a farlo stare male.

Ebbene anch’io ho la mia kryptonite, si chiama Silvio Berlusconi, solo al sentire il nome di Silvio o Berlusconi, oppure peggio tutti e due insieme, mi cominciano i sudori freddi, ho quasi conati di vomito, mi rizzano i peli sulle braccia, un fremito di disgusto mi attraversa tutto il corpo.

Non sono certo i suoi festini, pur disdicevoli, a procurarmi tutto ciò, mi irrita qualsiasi cosa faccia, il suo tono di voce, il suo sorriso falso, il suo aspetto orripilante, la sua arroganza, ad ogni suo gesto, ad ogni sua azione, sento contorcermi le budella per la rabbia.

Eppure mi rendo conto che il vero problema per l’Italia e per gli italiani non è Silvio Berlusconi, ma è quel trenta per cento di idioti (scusatemi ma mi è scappata), che lo votano e lo osannano, costoro sopravviveranno al berlusconismo e saranno pronti ad acclamare il prossimo demagogo populista che si presenterà sulla scena.

Sarà la storia poi a ricordare gli errori di valutazione commessi da tanti italiani, così come è successo con Mussolini, purtroppo una parte di italiani non impara mai la lezione.

Per il momento spero che gli effetti della kryptonite non siano tanto violenti, per uscire dall’impasse servirebbe una sola cosa: le dimissioni del premier, sarebbe successo in qualsiasi altro paese del mondo occidentale, da noi non succederà, la nostra democrazia assomiglia di più a quelle del terzo mondo, spero solo che per liberarci di questo cancro mediatico non sia necessario ricorrere alla rivolta di piazza, come sta accadendo in questi giorni in altre nazioni, ma il rischio è molto basso, troppi italiani hanno la pancia piena, non so ancora per quanto, ma al momento è così.