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Feb 2, 2021 - blog life    Commenti disabilitati su Un giorno speciale

Un giorno speciale

pat

Auguri di buon compleanno amore mio.

Avrei potuto essere retorico e dire:

ti amo come il primo giorno,

ma non è così.

L’amore di oggi è sicuramente diverso

da quello di anni fa e

se dovessi paragonarti ad un fiore

saresti una rosa:

bei petali, un buon profumo,

ma anche qualche spina.

Potrei contentarmi d’inebriarmi col profumo,

contemplare la bellezza dei petali,

invece ti afferro per lo stelo,

e allora zac! Pungersi è inevitabile.

D’altronde una rosa senza spine

sarebbe un fiore senza carattere,

e sono proprio loro, le spine,

ad accrescerne il fascino,

Auguri amore mio

per i tuoi primi sessant’anni.

Lug 15, 2019 - Racconti    Commenti disabilitati su Uno spritz per due

Uno spritz per due

spritz

Giusy e Lorella arrivano al bar e decidono di fermarsi.

•  Sediamoci un attimo, voglio parlarti.

  • Voglio proprio ascoltare cos’hai da dirmi.                                                                                                                                              Il cameriere si avvicina: Signore cosa vi porto?
  • Cosa prendiamo?
  • Io prendo uno spritz.
  • Va bene anche per me, due spritz grazie.
  • Vi porto anche qualche stuzzichino?
  • Si, ma poche cose, non vorrà mica farci diventare tutte ciccia e brufoli.

           Il cameriere sorride e rientra nel bar.

  • Mica male il ragazzo, ma adesso ho altro per la testa, però mentre aspettiamo gli spritz vado un attimo in bagno, con questo caldo ho bisogno di rinfrescarmi.                                                                                                                                         Giusy per ingannare l’attesa consulta il cellulare, dopo un po’ arriva il cameriere con gli spritz.
  • È rimasta da sola?
  • No, è andata un attimo alla toilette.                                          Rientra Lorella:
  • Eccomi, grazie.Appena il cameriere si è allontanato, Lorella si avvicina all’orecchio di Giusy e le sussurra:
  • Sai cos’ho fatto nella toilette?
  • Non saprei.
  • Ti avevo detto di avere caldo, ebbene mi sono tolta le mutandine, le ho messe sotto al rubinetto, le ho bagnate per bene e me le sono rimesse.
  • E adesso hai le mutande bagnate?
  • Macché, col caldo che fa è già evaporata tutta.
  • Tornando a bomba, cosa avevi di tanto importante da dirmi?
  • Ascolta, te lo ricordi Enrico?
  • Quel fustone della discoteca?
  • Proprio lui, indovina un po’?
  • No, non ci credo.
  • E invece si. Stasera vado da lui
  • E Giorgio?
  • Cosa ho detto a Giorgio? Niente, che vado a cena con Manuela, lei lo sa ed è pronta a coprirmi, tanto a lui non gli interessa mica tanto dove io vada.
  • Enrico è un cuoco eccezionale, vado a casa sua, e non ti dico del dopocena…

  • Allora cosa vuoi di più!

  • Guarda Enrico sembra che conosca il Kamasutra a memoria, una fantasia incredibile, Giorgio invece a stento conosce la posizione del missionario, lo sai che molte volte fingo di avere l’orgasmo, così almeno finiamo presto.

  • Ma davvero?

  • Hai presente il film Harry ti presento Sally, la scena in cui lei seduta al bar simula un orgasmo, vuoi sentire?

  • No, ti credo sulla parola.

  • Una signora attempata ascolta tutta la scena e quando la cameriera le chiede cosa voglia, la signora le dice: Voglio la stessa cosa che ha preso la signorina.

  • Certo..

  • Adesso però devo andare, non vorrei fare tardi, non voglio perdermi neanche un minuto.

  • Ciao e buon divertimento.

    Lorella si allontana e Giusy prende lo smartphone.

  • Giorgio, non mi avevi detto che eri libero stasera… come faccio a saperlo? Me lo ha detto un uccellino, non vedo l’ora di vederti, a che ora passi?


  • Come sarebbe a dire che hai la partita di calcetto, ma sei uno stronzo, è una settimana che non ci vediamo.

  • Hai ragione, la colpa è mia che mi sono innamorata di uno stronzo, sai cosa faccio, esco col primo che incontro.

    Giusy interrompe la chiamata e posa stizzita lo smartphone nella borsa.

    Il cameriere esce di corsa dal bar:

  • È già passato qualcuno?

  • Come?

  • Nel frattempo è passato qualcuno?

  • No.

  • Allora sono il primo.

  • Il primo di che? Ah, ho capito… ha ascoltato la telefonata?

  • Non volevo, ma lei parlava a voce così alta.

  • Beh, però sei un bel ragazzo e Giorgio merita proprio una lezione. A che ora chiudi il bar?

  • Lo chiudo subito, metto il cartello: chiuso per malore e chi se ne frega.

    Si allontanano insieme.