Archive from luglio, 2019
Lug 15, 2019 - Racconti    Commenti disabilitati su Uno spritz per due

Uno spritz per due

spritz

Giusy e Lorella arrivano al bar e decidono di fermarsi.

•  Sediamoci un attimo, voglio parlarti.

  • Voglio proprio ascoltare cos’hai da dirmi.                                                                                                                                              Il cameriere si avvicina: Signore cosa vi porto?
  • Cosa prendiamo?
  • Io prendo uno spritz.
  • Va bene anche per me, due spritz grazie.
  • Vi porto anche qualche stuzzichino?
  • Si, ma poche cose, non vorrà mica farci diventare tutte ciccia e brufoli.

           Il cameriere sorride e rientra nel bar.

  • Mica male il ragazzo, ma adesso ho altro per la testa, però mentre aspettiamo gli spritz vado un attimo in bagno, con questo caldo ho bisogno di rinfrescarmi.                                                                                                                                         Giusy per ingannare l’attesa consulta il cellulare, dopo un po’ arriva il cameriere con gli spritz.
  • È rimasta da sola?
  • No, è andata un attimo alla toilette.                                          Rientra Lorella:
  • Eccomi, grazie.Appena il cameriere si è allontanato, Lorella si avvicina all’orecchio di Giusy e le sussurra:
  • Sai cos’ho fatto nella toilette?
  • Non saprei.
  • Ti avevo detto di avere caldo, ebbene mi sono tolta le mutandine, le ho messe sotto al rubinetto, le ho bagnate per bene e me le sono rimesse.
  • E adesso hai le mutande bagnate?
  • Macché, col caldo che fa è già evaporata tutta.
  • Tornando a bomba, cosa avevi di tanto importante da dirmi?
  • Ascolta, te lo ricordi Enrico?
  • Quel fustone della discoteca?
  • Proprio lui, indovina un po’?
  • No, non ci credo.
  • E invece si. Stasera vado da lui
  • E Giorgio?
  • Cosa ho detto a Giorgio? Niente, che vado a cena con Manuela, lei lo sa ed è pronta a coprirmi, tanto a lui non gli interessa mica tanto dove io vada.
  • Enrico è un cuoco eccezionale, vado a casa sua, e non ti dico del dopocena…

  • Allora cosa vuoi di più!

  • Guarda Enrico sembra che conosca il Kamasutra a memoria, una fantasia incredibile, Giorgio invece a stento conosce la posizione del missionario, lo sai che molte volte fingo di avere l’orgasmo, così almeno finiamo presto.

  • Ma davvero?

  • Hai presente il film Harry ti presento Sally, la scena in cui lei seduta al bar simula un orgasmo, vuoi sentire?

  • No, ti credo sulla parola.

  • Una signora attempata ascolta tutta la scena e quando la cameriera le chiede cosa voglia, la signora le dice: Voglio la stessa cosa che ha preso la signorina.

  • Certo..

  • Adesso però devo andare, non vorrei fare tardi, non voglio perdermi neanche un minuto.

  • Ciao e buon divertimento.

    Lorella si allontana e Giusy prende lo smartphone.

  • Giorgio, non mi avevi detto che eri libero stasera… come faccio a saperlo? Me lo ha detto un uccellino, non vedo l’ora di vederti, a che ora passi?


  • Come sarebbe a dire che hai la partita di calcetto, ma sei uno stronzo, è una settimana che non ci vediamo.

  • Hai ragione, la colpa è mia che mi sono innamorata di uno stronzo, sai cosa faccio, esco col primo che incontro.

    Giusy interrompe la chiamata e posa stizzita lo smartphone nella borsa.

    Il cameriere esce di corsa dal bar:

  • È già passato qualcuno?

  • Come?

  • Nel frattempo è passato qualcuno?

  • No.

  • Allora sono il primo.

  • Il primo di che? Ah, ho capito… ha ascoltato la telefonata?

  • Non volevo, ma lei parlava a voce così alta.

  • Beh, però sei un bel ragazzo e Giorgio merita proprio una lezione. A che ora chiudi il bar?

  • Lo chiudo subito, metto il cartello: chiuso per malore e chi se ne frega.

    Si allontanano insieme.

Lug 14, 2019 - Racconti    Commenti disabilitati su Il calcetto sbagliato

Il calcetto sbagliato

Negroni-Sbagliato

  • Francesco!
  • Pino!
  • Da quanto tempo?
  • Da quando abbiamo dovuto smettere di giocare a calcetto.
  • Come va?
  • Bene, il solito tran tran matrimoniale, adesso non ho più il calcetto come valvola di sfogo, in compenso..
  • In compenso? Con quella faccia non me la conti giusta.
  • In poche parole, continuo a giocare a calcetto.
  • Ma, se hai appena detto il contrario, e il ginocchio? Non era fuori uso?
  • Veramente dico a mia moglie che vado a giocare a calcetto, e invece… dai sediamoci che ti racconto.                             Arriva il cameriere.
  • Cosa prendiamo? Io prendo un Negroni sbagliato.
  • Cosa? – fa il cameriere.
  • Non mi dica che non sa cos’è un Negroni sbagliato.
  • No! Mi spiace non lo so, è un baretto, non siamo specializzati in cocktails.
  • Allora glielo dico io: il Negroni è composto da 1/3 di gin, 1/3 di campari e 1/3 di vermouth rosso.Il Negroni sbagliato invece prevede lo spumante brut al posto del gin, semplice no?
  • Va bene, proverò a prepararglielo, e lei?
  • Un moijto.
  • Lo vuole normale o sbagliato?
  • Spiritoso.                                                                                                                                                                                                       Il cameriere si allontana.
  • Ti stavo dicendo, ho un’amica e il martedì preparo la borsa del calcetto e invece vado da lei.
  • E tua moglie non si accorge di nulla?
  • Mi porto una bottiglietta d’acqua, inzuppo maglietta e pantaloncini, così sembrano sudati. Una sera, invece me li sono tenuti addosso ed ho sudato per davvero.
  • Confidenza per confidenza, anch’io ho un’amica.
  • Lo sapevo che non rimanevi indietro, e tu che scusa inventi con tua moglie?
  • Sai che mi piace recitare, con la compagnia abbiamo due prove a settimana, il martedì ed il giovedì. Solo che a loro ho detto che due prove la settimana sono troppe e vado solo il martedì, il giovedì invece vado da Giada.
  • Giada hai detto, non ci credo, non è possibile, anche la mia amica si chiama Giada, sarà mica la stessa persona?
  • Ah, ah, non è possibile, la spompo talmente tanto che per una settimana non potrebbe vedere nessun altro. Dipendesse da me la vedrei anche il martedì e al diavolo le prove di recitazione, però lei al martedì assiste una persona anziana e purtroppo non ha potuto cambiare giorno.
  • Fosse per me anch’io la vedrei anche il giovedì, visto che mia moglie va a giocare a burraco, ma lei il giovedì ha lezione di ballo, quindi nisba.Passa una donna con un uomo a braccetto, Pino e Francesco si alzano e all’unisono:
  • Giada?!?!La donna guarda i due uomini e si affretta col compagno ad allontanarsi.
  • Non ci credo, non è possibile!
  • Sono senza parole, ci ha preso per il culo entrambi.                                                                                                                           Si guardano l’un l’altro allibiti.
  • No, però ora che ci penso, non era lei, Giada è più alta, mi sono sbagliato, però era molto somigliante.
  • Beh, sai cosa ti dico, non era nemmeno la mia Giada, lei è molto più magra, a volte la suggestione gioca brutti scherzi.                                                                                                                                                                                                 Arriva il cameriere con i cocktails, Pino e Francesco alzano i bicchieri e brindano.
  • Mi ha fatto proprio piacere rivederti, allora buone partite a calcetto, eh!
  • Mi raccomando impara bene la tua parte, altrimenti quelli della compagnia teatrale ti mandano via.
  • Ciao Pino.
  • Ciao Francesco.Si abbracciano calorosamente e si allontanano in direzioni opposte.