Apr 18, 2020 - blog life, Racconti    1 Comment

Alice

Alice nel paese delle meraviglie

Il paesaggio sembra scaturito dalla penna di Lewis Carroll, e lei è lì che balla sul prato, com’è leggiadra Alice mentre volteggia con grazia, i veli trasparenti che la ricoprono lasciano intravedere le sue forme adolescenziali, i capelli biondi disegnano soffici volute nell’aria e poi si poggiano delicatamente sulle spalle bianche, dal bosco proviene una dolce musica: il waltz n.2 di Shostakovic, con le note che ballano con le goccioline di rugiada aggrappate tenacemente ai fili d’erba, mentre il profumo dell’imminente primavera s’innalza nella radura, sembra quasi di assaporare il gusto di miele d’acacia sulle labbra.

La luce filtra dalla persiana, Marco riapre gli occhi deluso per il risveglio e ascolta il silenzio irreale di una mattinata lavorativa, si fa per dire visto che a lavorare sono veramente in pochi, solo qualche mese fa il rumore del traffico s’insinuava tra gli infissi, molesto, invadente, poi il suono sgradevole della sveglia ti ricordava l’inizio del nuovo giorno.

Adesso ti meraviglia vederla lì, lei, la sveglia che continua imperterrita a scandire i secondi, i minuti, però in silenzio, non c’è nessuna fretta, la giornata da reclusi è lunga, lunghissima.

Oggi però c’è l’ora d’aria settimanale, la spesa alimentare, d’altronde bisogna pur mangiare anche se le calorie spese sono veramente poche, Marco avrebbe voluto cimentarsi nell’arte culinaria, ma sapeva già di non trovare la farina, il lievito ed allora avrebbe finito per comprare i soliti piatti pronti surgelati.

Uno dei problemi che ci troveremo ad affrontare quando la morsa della pandemia sarà allentata è l’obesità, il poco movimento, le pizze, le focacce ed i dolci fatti in casa abbondano su tutte le tavole, almeno su quelle di chi è riuscito a far incetta di lievito e farina.

Marco scese in strada e quasi avrebbe preferito ascoltare il suono di un clacson, invece c’era il vecchietto in mascherina che portava a spasso il cane, il runner solitario che faceva la circumnavigazione dell’isolato e nient’altro.

D’improvviso la vide nell’oasi canina, Alice osservava sorridente le rincorse del suo Schnauzer, adesso non aveva i veli addosso ma un bel paio di jeans attillati, una camicetta bianca, sbottonata quel tanto che basta per far intravedere la curva morbida di due seni giovanili.

Il suono di un’ambulanza lo distrasse quel tanto che basta da fargli distogliere lo sguardo, quando tornò a guardare verso l’isola canina Alice non c’era più, si guardò intorno ma non c’era anima viva.

Riprese un po’ contrariato la strada verso l’ipermercato e si preparò ad affrontare la sfida con gli altri clienti: il mantenimento della distanza sociale.

Mentre guardava desolato lo scaffale delle farine completamente vuoto, sollevò lo sguardo e la vide nel reparto delle tinture per capelli, afferrò il carrello e si precipitò verso di lei.

  • Signore scusi, non può passare dobbiamo ricaricare gli scaffali.
  • Devo… prendere una tintura,
  • Faccia pure il giro di là.

Marco si precipitò da quella parte, per poco non urtava una vecchietta e nel farlo aveva fatto in tempo a scorgere il suo sguardo terrorizzato.

Arrivò trafelato nel reparto tinture e Alice non c’era più, si mise a cercarla in tutte le corsie, niente si era volatilizzata.

Demoralizzato prese a caso un po’ di piatti pronti dal reparto surgelati e si avviò verso la cassa, la vide che stava uscendo, aveva due persone in fila davanti, non ce l’avrebbe fatta!

  • Permesso, permesso.
  • Signore, cosa fa, rispetti la fila!

Marco aveva abbandonato carrello e spesa e si era precipitato all’esterno, ma Alice era scomparsa, da quando Alice lo aveva lasciato, per una pausa di riflessione aveva detto, non era più riuscito a comunicare con lei, al telefono non rispondeva e a causa di questa maledetta pandemia non poteva nemmeno andare a cercarla.

Rincasò affranto e senza spesa, al diavolo tutto esclamò, si lasciò cadere sul divano e afferrò il telecomando dello stereo, ma sì, ascolto un po’ di musica a tutto volume così mi tiro su, col pollice premette il tasto rosso dell’accensione e le note della canzone risuonarono nell’aria :

E io non ci sto più
E i pazzi siete voi…

Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole
Mentre il sole fa l’amore con la luna.

Aliceultima modifica: 2020-04-18T09:12:05+02:00da wild-eagle
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1 Commento

  • No, non è il paese delle meraviglie, anzi siamo in piena pandemia e le pene d’amore sono acuite dalla situazione.