Archive from maggio, 2020
Mag 12, 2020 - Racconti    1 Comment

Odio le donne

donna

Evviva le mascherine, non gli dispiaceva andare in giro con la mascherina, usava quella chirurgica, così non doveva controllarsi e poteva tranquillamente parlare con se stesso, era un’abitudine che si portava dietro da ragazzo.

In casa non poteva farlo, altrimenti sua madre lo rimproverava, gli diceva che solo i pazzi parlavano da soli e per farsi intendere univa alle parole un paio di colpi di scopa sulle sue spalle.

Da quando era mancato suo padre, era diventato la valvola di sfogo di sua madre, praticamente ne aveva ereditato il ruolo.

Così si sfogava in strada, parlando di tutte le angherie che doveva subire da sua madre, si rendeva conto che stava esagerando quando incrociava lo sguardo allibito di qualche passante, anche perché allora accompagnava le parole con ampi gesti delle braccia e delle mani.

Col tempo aveva imparato a controllarsi, perlomeno nei gesti e riusciva a non dare troppo nell’occhio.

Trascorsa l’adolescenza aveva creduto di risolvere i problemi andando via da casa, aveva conosciuto Gemma, una ragazza con cui era uscito qualche volta, le era sembrata una ragazza dolce e remissiva, così le aveva chiesto di sposarlo.

I primi tempi furono abbastanza felici, sembrava guarito, non parlava più da solo, aveva un’interlocutrice.

La felicità però durò poco, scoprì poco a poco che Gemma non era affatto dolce e remissiva, poco alla volta era diventata la sua padrona, spostati di qua, mettiti di là, fai questo, fai quell’altro.

Poi erano cominciati gli insulti, sei un buono a nulla, guadagni una miseria, potresti fare un altro lavoro, così aveva ricominciato a parlare da solo.

Un aiuto glielo avevano dato gli auricolari per il cellulare, chi lo incrociava poteva pensare che stesse telefonando e lui era libero di sfogarsi.

Praticamente era caduto dalla padella nella brace, si era sposato pensando di salvarsi la vita ed invece aveva solo cambiato l’aguzzino.

Ripensandoci non aveva mai avuto un buon rapporto con le donne, a cominciare dalle scuole elementari con una maestra zitella che lo aveva preso di mira e la maggior parte del tempo glielo faceva passare dietro la lavagna.

Non era andata meglio alle scuole medie con la professoressa d’italiano ed alle scuole superiori con quella di matematica, ogni volta trovava almeno una donna che gli rompeva i coglioni.

Dimenticavo la segretaria dell’ufficio dove lavorava, gli incarichi più rognosi toccavano sempre a lui.

Aveva pensato a lungo, poi aveva trovato il sistema per risolvere i suoi problemi, un colpo in banca e poi sarebbe fuggito all’estero, con la mascherina ed un cappello in testa non l’avrebbero riconosciuto.

In casa aveva una pistola di quando era ragazzo, aveva dipinto di nero il tappino rosso, era fatta così bene che sembrava proprio vera.

I fatti accaddero con una rapidità sconvolgente, dopo essere entrato, minacciato il cassiere con la pistola, aveva racimolato meno di quanto s’aspettasse, i sistemi di sicurezza non lasciavano mai troppa liquidità a disposizione, però era stato tutto abbastanza facile.

Aveva ancora la pistola in pugno quando mise il naso fuori dalla banca, sembrava tutto tranquillo, ma una donna in divisa da poliziotta spuntò da dietro un auto parcheggiata.

<<Butti l’arma ed alzi le mani, lentamente!>>

Sbarrò gli occhi per lo stupore, la pistola gli sfuggì dalle mani sudate, il gesto che fece per cercare di recuperarla fu frainteso, due colpi lo raggiunsero in pieno petto.

Un velo nero cominciò a scendergli davanti agli occhi mentre stramazzava al suolo, la poliziotta gli si avvicinò e bestemmiò quando si accorse che la pistola era un giocattolo.

Aveva difficoltà ad articolare le parole, però prima di irrigidirsi riuscì ancora a dire:

<<Mi raccomando non fatelo sapere a mia moglie.>>

Mag 7, 2020 - Attualità, blog life, Racconti    Commenti disabilitati su I single e la pandemia

I single e la pandemia

nokia

– Dura la vita per i single col coronavirus?

– A chi lo dice!

Filippo intervistato dalla tv locale, rispondeva alle domande dell’intervistatrice che realizzava un servizio di costume sugli effetti della pandemia sulla popolazione.

– Per noi single è veramente dura, certo abbiamo scelto o per necessità di essere single, però un conto è avere la libertà di uscire, incontrare degli amici, un’altra è rimanere reclusi in casa.

Certo molti hanno cercato di risolvere con le videochiamate, ma io che ho un vecchio Nokia, si ricorda quelli con la suoneria tiritiri tiritiri ti?

– Si, certo me lo ricordo.

– Io neanche quelle potevo fare, mi accontentavo di parlare a voce. Poi non ho neanche Uozzap, perché il telefono è vecchio e non lo sopporta.

  • Supporta!
  • Come?
  • Niente, niente. Qual è il problema più grosso per voi single in questo periodo?
  • Quello di essere sempre soli e poi…
  • Poi?
  • Poi c’è le amiche, non potere… insomma il sesso.
  • Come l’ha risolta?
  • Ho chiesto ad un mio amico e mi ha risposto: Youporn e bricolage, ma non ci ho capito niente. Adesso però si può cominciare ad uscire.
  • Per andare a trovare i congiunti.
  • Giusto, ed io vado appunto a congiungermi, il problema è che c’è paura, è peggio dell’Aids, almeno con quello ti mettevi il preservativo ed eri quasi sicuro.
  • Come comunicate?
  • Con i messaggini, come le ho detto, io Uozzap non ce l’ho. Però ogni tanto faccio casino con i messaggi, non sono tecnologico. Una volta ho scritto: Quando me la dai? – poi per errore l’ho spedito a mia madre.
  • E lei cosa ha risposto.
  • Ha risposto: Ti faccio nata vota la pastiera, non mi ricordo che mela avevi chiesta.
  • Divertente, mi racconti l’ultima avventura..
  • Ci siamo dati appuntamento al supermercato, già che c’ero ho fatto anche un po’ di spesa. Ci siamo presentati da lontano con la mascherina, poi siamo andati in un sottoscala che conosceva lei. Per farci aprire ha detto che era la postina.
  • In un sottoscala?
  • Si, lei lo conosceva bene, non ci andava mai nessuno, era un palazzo abitato da gente anziana.
  • Uhm!
  • Comunque abbiamo fatto tutto con la massima sicurezza.
  • Con le mascherine?
  • Io si, lei però se l’è tolta… per forza. È stato bello, nemmeno caro, mi ha fatto lo sconto coronavirus, l’unico problema è che avevo comprato anche i surgelati e li ho dovuti buttare tutti.