Dic 5, 2020 - Racconti    Commenti disabilitati su Il sogno della Gestapo

Il sogno della Gestapo

gestapo

Toc, toc!

– Wolfgang ti prego aprimi!

Toc, toc!

Finalmente la porta si aprì e Wolfgang apparve in veste da camera.

  • Cosa ti succede Abraham?

Abraham entrò e chiuse la porta.

  • Ti prego Wolfgang devi aiutarmi, la Gestapo mi cerca.
  • Lo sai cosa succederebbe a me e alla mia famiglia se ti trovassero qui?
  • Non so dove andare… ti prego. A te non farebbero mai niente.
  • Oh, ci vuol poco a fargli cambiare idea, piuttosto tu in che guaio ti sei cacciato?
  • Ho avuto una discussione con un amico, anzi ex amico che ha minacciato di denunciarmi, ha offeso la mia famiglia, non ci ho più visto, l’ho preso a pugni, cadendo ha battuto il capo e sono dovuto scappare via.
  • Ti ha visto qualcuno venire qui?
  • No, credo di no.

Toc, toc!

  • Sono già qui?
  • Meno male che non ti aveva visto nessuno.
  • Chi è?
  • Aprite polizia!
  • Un momento. Vieni in sala, arrampicati nel camino, ci sono dei mattoni sporgenti stai lì e non far rumore.

Wolfgang andò ad aprire.

  • Buongiorno capitano, come mai da queste parti?

Il capitano e due soldati entrarono nell’appartamento.

  • Sono il capitano Wolf, un uccellino ci ha detto che potremmo trovare qualche topo di fogna da queste parti. Perquisite l’appartamento.
  • Chi cercate?
  • Uno sporco ebreo che ha ucciso un camerata.
  • Capitano, lei dovrebbe sapere che non frequento quel genere di persone.

Wolfgang ammiccò indicando il camino.

  • Herr Wolfgang, come mai con questo freddo ha il camino spento?
  • Capitano Wolf, purtroppo non è facile reperire la legna e bisogna risparmiare quella poca che c’è.

Il capitano afferrò un attizzatoio e diede un colpo deciso su per la canna del camino.

Un grido, Abraham precipitò a terra e fu afferrato dai due soldati.

  • Visto Herr Wolfgang che ci sono topi di fogna nella sua casa, stia attento d’ora in poi se non vuol finire in loro compagnia. Arrivederci.

Abraham si ritrovò legato ad una sedia, completamente nudo ed aveva già subito la tortura dello spegnimento delle sigarette sulla pelle, un soldato nazista si avvicinò con un secchio colmo d’acqua gelata e glielo rovesciò addosso.

  • Aaaahhhhhhhh!

Abraham si svegliò madido di sudore al centro del letto, si guardò intorno e riconobbe con piacere la sua cameretta, per fortuna era stato solo un sogno, anzi un incubo, in questo periodo disgraziato col Covid che imperversa gli mancavano solo gli incubi con i nazisti.

Si ributtò sotto le coperte e riprese a dormire.

Ma dov’è finito, come ha potuto liberarsi, cercatelo… ah eccolo lì nell’angolo, prendetelo e legatelo di nuovo, stavolta non riuscirà a scappare, portatemi il nerbo di bue, merita una bella lezione.

Il sogno della Gestapoultima modifica: 2020-12-05T20:51:29+01:00da wild-eagle
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