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Ott 20, 2020 - Poesia    Commenti disabilitati su Autunno

Autunno

autunno

Sospiri sonnolenti

di vacche grigie

dalle notti insonni.

Uno sbuffo di fumo

sale dal camino

e intirizzito

volge lo sguardo

al bosco assonnato.

In bici si va

a respirare

profumo di libertà.

Apr 10, 2019 - Poesia    Commenti disabilitati su La farfalla e la candela

La farfalla e la candela



fc

Una luce sfavillante,

esagerata per una candela,

una farfalla variopinta

aleggia intorno alla fiammella,

potrebbe bruciarsi le ali

ma è troppo bella la luce,

troppo calda la fiamma,

per non correre il rischio.

La vita della candela

e di quella farfalla

si esauriranno

nello spazio di un mattino,

ma sarà valsa la pena

vivere quella infuocata

e palpitante emozione.

 

 

Apr 3, 2019 - Poesia    Commenti disabilitati su La cima del monte

La cima del monte

rain

 

Il sentiero sinuoso

s’inerpica su per il monte,

ciottoli, buche,

insidie ad ogni passo,

eppure il paesaggio

da qui è meraviglioso,

la vista è impagabile.

Poi comincia a piovere,

la polvere diventa fango,

infida, scivolosa,

sarebbe bello

arrivare lassù,

sulla cima del monte,

ma il sentiero ormai

è un torrente di fango,

l’obiettivo diventa irraggiungibile,

non resta che tornare indietro.

Feb 11, 2019 - blog life, Poesia    Commenti disabilitati su Hammam

Hammam

hammam2

HAMMAM

Le luci cambiano,

dal giallo al verde, all’azzurro,

blu, violetto poi rosso,

arancione e di nuovo giallo,

in un circolo senza fine.

Note musicali

danzano

tra gocce iridescenti

che scorrono

sulle pareti di vetro.

Vapori profumati

di eucaliptolo

salgono dal basso e

avvolgono ogni cosa,

penetrano anche nella mia mente,

ove mai ce ne fosse bisogno,

e non ci fosse già

una fitta coltre di nebbia.

Chiudo gli occhi

e mi appare la tua immagine,

li riapro e tra i vapori,

si delinea il sorriso,

disegnato dalle tue labbra,

etereo, evanescente,

eppure quasi reale

da poterlo toccare

e da cui vorrei

suggere il dolce nettare,

e anelo il momento

in cui potrò suggerne a sazietà,

senza dover mai dire: basta!

E tutto, tutto,

tutto il resto non conta.

Ago 1, 2018 - Poesia    Commenti disabilitati su Dissolvenze

Dissolvenze

gocce

Goccioline di rugiada

riflettono l’arcobaleno,

ma la goccia più bella

è quella che ha catturato

il tuo sorriso.

Alan Wocibert

Mag 1, 2016 - blog life, Poesia, sfoghi    Commenti disabilitati su La valigia chiusa

La valigia chiusa

valigia

LA VALIGIA CHIUSA

 

Quella valigia vuota

Quella valigia piena

L’una trabocca

L’altra è completamente vuota

Sì potrebbe passare

Qualche oggetto

Dall’una all’altra

Purtroppo la valigia vuota

È inesorabilmente chiusa.

Feb 7, 2015 - blog life, Poesia    Commenti disabilitati su Ritorno a casa

Ritorno a casa

joy

 Qualche minuto all’aurora…

coriandoli di neve

nel tuo cuore ghiacciato,

bello il paesaggio

innevato.

Un uccello

vola intirizzito

alla ricerca di una briciola

d’amore.

Fumo sale dal camino

alla ricerca

di amori passati,

ma il vento,

gelido, indifferente,

lo spazza via.

Una luce in fondo al sentiero

ti indica la strada,

tortuosa, infida, difficile.

Sembra che il buio vinca,

i contorni delle cose

sono indistinti, rarefatti,

ma alla fine il chiarore riappare,

una nuova alba

come sempre nascerà.

Dic 31, 2014 - Attualità, Poesia    Commenti disabilitati su Grazie Leo.

Grazie Leo.

 

DIALOGO DI UN VENDITORE D’ALMANACCHI

E DI UN PASSEGGERE

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?

Passeggere. Almanacchi per l’anno nuovo?

Venditore. Si signore.

Passeggere. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?

Venditore. Oh illustrissimo si, certo.

Passeggere. Come quest’anno passato?

Venditore. Più più assai.

Passeggere. Come quello di là?

Venditore. Più più, illustrissimo.

Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?

Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.

Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?

Venditore. Saranno vent’anni, illustrissimo.

Passeggere. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?

Venditore. Io? non saprei.

Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?

Venditore. No in verità, illustrissimo.

Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?

Venditore. Cotesto si sa.

Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?

Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.

Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?

Venditore. Cotesto non vorrei.

Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?

Venditore. Lo credo cotesto.

Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?

Venditore. Signor no davvero, non tornerei.

Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?

Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.

Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?

Venditore. Appunto.

Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?

Venditore. Speriamo.

Passeggere. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.

Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.

Passeggere. Ecco trenta soldi.

Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.

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